B&B Like Your Home non è un semplice Bed and Breakfast, ma la prima rete del settore ricettivo turistico gestita direttamente da persone con disabilità o esigenze speciali. Un’idea innovativa che, secondo la nostra associazione MAP, merita di essere portata all’attenzione dei nostri associati e simpatizzanti come esempio virtuoso di valorizzazione delle competenze di gente normalmente emarginata dal mercato del lavoro a causa delle loro esigenze particolari.
In questo caso le persone con disabilità non sono semplici lavoratori dipendenti ma i gestori dell’attività, insomma dei veri e propri imprenditori. Crediamo sia un esempio incoraggiante per tutti e che inviti alla riflessione su quanto ancora siamo lontani dall’attuazione della Convenzione ONU del 2006 sui diritti d’inclusione sociale delle persone con disabilità a tutti i livelli. In altri termini, dovremmo avere più notizie riguardo il successo di esempi di inserimento lavorativo e inclusione delle persone con disabilità.

Ricordiamo che, nonostante le politiche a sostegno del collocamento lavorativo mirato grazie alla con la L. 68/99, di fatto le persone con disabilità fanno una grande difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro e ciò è un dramma inaccettabile se pensiamo che le pensioni di invalidità sono inferiori ai 300€ mensili.

Siamo di fronte ad un problema che ha perso il suo protagonismo negli ultimi decenni dovuto ad altre emergenze come l’arrivo di profughi e migranti economici da ogni luogo e in quantità ingestibile in modo corretto ed equo dal nostro Stato, in primis dal punto di vista del welfare. Ci siamo chiesti come può partire un progetto così virtuoso e di vasto impatto territoriale e sociale. Indagando abbiamo scoperto che l’idea imprenditoriale è stata concepita e concretizzata in Campania, una regione con elevato potenziale turistico ancora inespresso.

Il primo bed and breakfast è nato nella provincia di Salerno grazie alla visione di Cetty Ummarino, l’ideatrice e responsabile di B&B Like Your Home, esperta di formazione e marketing turistico, specializzata in turismo accessibile. Ad un certo punto della sua carriera si è posta un obiettivo encomiabile: “Migliorare la vita delle persone con disabilità o con esigenze speciali attraverso un’occupazione che dia loro dignità professionale”. Il capofila dell’iniziativa è la Fondazione CasAmica, un’associazione di volontariato impegnata nel Welfare in provincia di Salerno sin dagli anni ’90 del secolo scorso. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con la Rete Solidale, un network di cooperative che operano nel sociale.


Il lavoro consiste nella gestione manageriale, grazie ad internet e alle tecnologie informatiche, di bed & breakfast o di appartamenti turistici, in collaborazione con i membri della propria famiglia, oppure dalle persone che li assistono e li seguono affettivamente. In questo progetto il protagonista non è la struttura ricettiva poiché accessibile ma, per la prima volta, le persone che la gestiscono nonostante siano portatrici di disabilità e quindi con bisogni speciali. La persona con disabilità non è vista più come bisognosa di assistenza. Bensì come imprenditore. Si guarda ai suoi punti forza, alle sue potenzialità. E non ai deficit. La parola chiave in questo contesto è dunque l’autoimprenditorialità, solitamente è facilitata con risorse economiche pubbliche solo per le persone normodotate, quindi iniquamente tagliando fuori le persone svantaggiate.

Questa attività è dunque indirizzata all’accessibilità, all’inclusione sociale e all’autonomia del lavoro, un’opportunità per creare le basi per il futuro, quando i genitori non ci saranno più. Al tempo stesso si danno risposte anche ai genitori. Iniziative come questa, infatti, possono rappresentare una valida attività per il “Dopo di Noi”. Si pongono solide basi per il futuro delle persone con disabilità. Poiché acquisiscono le competenze necessarie per lavorare in autonomia, integrare la pensione ridicola e favorire le relazioni sociali.

Allo stesso tempo il progetto soddisfa anche i turisti con esigenze speciali. Sappiamo attraverso i nostri associati che l’offerta di strutture extralberghiere accessibili è pressoché nulla perché, se non vi ci abita una persona con disabilità, non vi è esigenza e tanto meno l’obbligo di adeguamento alla normativa sull’abbattimento o superamento delle barriere architettoniche.

Succede spesso, purtroppo, che le persone con disabilità debbano optare per strutture più costose poiché accessibili o nel peggior dei casi a rinunciare alla vacanza. A questo punto sarebbe doveroso aprire un capitolo dedicato esclusivamente al discutibile concetto di accessibilità e di comfort. Alcuni nostri associati ci hanno fatto sapere che le camere destinate a chi ha esigenze speciali spesso sono quelle con viste panoramiche squallide a parità di prezzo con quelle dedicate ai normodotati, come se quest’ultimi fossero clienti di serie A e i disabili di serie inferiore. La tematica tutt’altro che marginale verrà affrontata in altre occasioni dalla nostra associazione, lanciando sin d’ora un appello a tutti coloro volessero collaborare denunciando situazioni di discriminazione diretta o indiretta. Di fatto per cambiare un modello che non ci piace c’è bisogno di unire le forze, solo così potremo contare qualcosa.

La garanzia della qualità dell’accoglienza nelle strutture afferenti al network in oggetto, è la conoscenza diretta delle problematiche legate alla disabilità: il turista avendo le stesse esigenze del gestore, trova nel bed & breakfast o nell’appartamento scelto, tutto ciò che gli occorre per un soggiorno confortevole.

Esempi di progettazione inclusiva e di ausili per garantire un’accoglienza adeguata alle varie esigenze è la dotazione di sveglie per non udenti, oppure una colazione che viene incontro a particolari esigenze alimentari (vedi celiachia o allergia), ma anche competenze per accogliere le persone con disturbi cognitivi.

“I bed & breakfast e gli appartamenti del network B&B Like Your Home – spiega l’ideatrice del progetto – promuovono non solo il Turismo Accessibile, ma soprattutto il “Turismo Sensibile”. Ospitano tutti i turisti, favorendo così la piena integrazione sociale delle persone con disabilità. L’ospitante e l’ospite sono portatori di valori come attenzione, sensibilità, rispetto e cultura“.

Ci risulta che l’iniziativa ha fatto incetta di premi e riconoscimenti. Ne è prova anche il fatto che, da qualche tempo all’Università Tor Vergata di Roma, ha preso il via un programma eccezionale di formazione: un corso di laurea breve dedicato a coloro che intendono avviare e gestire iniziative di ospitalità extralberghiera nella città metropolitana di Roma. I giovani con disabilità possono così acquisire tutte le competenze necessarie per gestire in autonomia bed & breakfast o appartamenti turistici. La cosa bella è che è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento della Gioventù).
La nostra associazione mAP non tarderà a valorizzarli nel suo Circuito MAP Pass Quality su cui da anni sta lavorando grazie ad un dream team multiregionale e che lancerà nel 2020 nella versione beta.

I casi di successo

Il network B&B Like Your Home è già operativo e all’oggi ha riscosso numerosi premi e riconoscimenti. Diverse strutture afferenti sono iscritte ai principali portali turistici e quindi localizzabili tra cui Booking e Trivago.  Evidenziamo che un gestore con disabilità cognitiva, Simone Mellino, ha vinto il Premio Booking per l’accoglienza nel Suo Be& Breakfast Miranà a Napoli.

Per prenotare in un B&B è possibile rivolgersi direttamente al gestore del network: http://www.bblikeyourhome.com/blog/.