Sempre più spesso alla nostra associazione MAP scrivono persone che, pur avendo il CUDE (Contrassegno Unificato Disabili Europeo) fanno difficoltà a trovare parcheggi accessibili. L’occasione è propizia per evidenziare che gli stalli standard, di 2,5 di larghezza e 5 metri di lunghezza, solitamente segnalati da strisce bianche o blue, non sono adeguati per persone con disabilità motoria obbligate a spostarsi su sedia a rotelle.
In pratica, anche se gli stalli standard sono gratis non garantiscono le manovre in sicurezza e comodità proprio per le loro limitate dimensioni. Pertanto è opportuno chiedere il parcheggio personalizzato su area pubblica, ma vediamo chi ha i requisiti e come può procedere.
Chi può fare domanda?
In primo luogo, possono richiedere il parcheggio personalizzato coloro i quali abbiano già ottenuto il CUDE, presso l’ente competente per regione, provincia o distretto, per le loro condizioni di disabilità motoria, anche temporanea o per altre patologie elencate nella norma di riferimento L 104/92. La domanda può essere presentata anche da un delegato dell’avente diritto, ad esempio un familiare o un’assistente domiciliare.
In secondo luogo, è necessario abitare o lavorare nel comune ove si risiede nel caso in cui non vi siano stalli di sosta adeguati. Inoltre, la persona disabile, i propri familiari o conviventi non devono disporre di un parcheggio all’interno del luogo di residenza o lavoro. Per esempio, non è possibile fare domanda se si ha a disposizione un garage o un cortile condominiale. È possibile ottenere lo spazio riservato indipendentemente dal tipo di veicolo utilizzato, non è necessario sia adattato perché può essere guidato dal proprio autista, l’importante è che sia accessibile alla persona con disabilità.
Infine, è possibile godere del diritto al parcheggio personalizzato anche essendo iscritti allo Schedario della popolazione temporanea ai sensi dell’art. 32 del D.P.R. n. 223/1989.
Come richiedere un parcheggio personalizzato?
Il parcheggio personalizzato è un’agevolazione a titolo gratuito concessa dal sindaco del comune mediante una sua ordinanza.
La domanda deve essere inoltrata al Sindaco e al Comando di polizia municipale tramite un apposito modulo scaricabile dal sito del Comune in cui è stata dichiarata la residenza fiscale (sede abituale per più di 183 giorni all’anno). Al modulo vanno allegati l’atto di proprietà del veicolo, il certificato di invalidità permanente e l’autocertificazione che stabilisce che non siete titolari di altri parcheggi condominiali o garage nel comune. I tempi per la concessione variano in funzione del Comune. Se non trovi il modulo scrivici per ricevere il modello generico ai sensi del D.lgs. n.285/1992.
Se il titolare del parcheggio personalizzato cambia residenza o perde la vita, è necessario dare comunicazione scritta al Comune che ha rilasciato il permesso. Il parcheggio personalizzato verrà rimosso.
In quali casi la domanda può essere respinta?
Il Comune non è tenuto ad accettare tutte le domande. La richiesta può essere negata se ci sono già molti parcheggi riservati ai disabili nella vostra zona o se si corre il rischio di ingolfare la sosta delle altre auto. L’interesse della persona disabile viene bilanciato con quello della sua comunità. In caso di iniquità è sempre possibile fare ricorso, vediamo in quali casi e come.
Come riconoscere un parcheggio personalizzato?
La segnaletica orizzontale e verticale riporta sempre gli estremi del contrassegno CUDE in modo da consentire l’dentificazione dello stallo personalizzato e alle autorità di verificare che non venga occupato da parte di altri possessori di CUDE, o comunque non autorizzati. Il parcheggio personalizzato può essere destinato anche a persone con una diminuzione temporanea della mobilità fino al raggiungimento della guarigione.
Che cosa fare quando il parcheggio è abusivamente occupato?
In linea generale, è importante sapere che chi viola il Codice della Strada parcheggiando nei posteggi per disabili è soggetto ad una sanzione amministrativa e alla perdita di quattro punti sulla patente. La sanzione pecuniaria varia come segue:
- art. 188 comma 4 del CdS: Chiunque usufruisce delle strutture di cui al comma 1 (stalli riservati), senza avere l’autorizzazione prescritta dal comma 2 o ne faccia uso improprio, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 168,00 ad euro 672,00;
- art. 188 comma 5 del CdS: Chiunque usa delle strutture di cui al comma 1, pur avendone diritto, ma non osservando le condizioni ed i limiti indicati nell’autorizzazione prescritta dal comma 2 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 87,00 ad euro 344,00 .
Inoltre, occupare uno stallo riservato generico o personalizzato è un reato di violenza. Chi lo fa rischia fino a 4 anni di reclusione.
Possibili soluzioni
Quando al possessore dell’autorizzazione a parcheggiare venga impedito il suo diritto può, anzi dovrebbe sempre, rivolgersi alle forze dell’ordine e denunciare il reato.
Purtroppo la denuncia non risolve immediatamente il problema perché spesso i tempi e i costi per rimuovere il mezzo sono insostenibili e quindi le autorità optano per bloccare il mezzo con delle ganasce alle ruote.
La nostra associazione suggerisce di ricorrere ad installare il sistema Parking Solution nello stallo in modo da evitare o dissuadere i parcheggiatori abusivi e facilitare il lavoro delle Autorità. Sono disponibili due opzioni a seconda che l’area sia di proprietà privata o pubblica.
Come funziona Parking Solution in aree private?
Come funziona Parking Solution in aree pubbliche?
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