IL PORTALE WEB
Da qualche giorno è attiva la nuova immagine del vecchio portale dedicato alla terza età: invecchiamentoattivo.regione.fvg.it (Link). La “Direzione Centrale Salute, Politiche Sociali e Disabilità” – Servizio programmazione e sviluppo dei servizi sociali e dell’integrazione e assistenza sociosanitaria della regione Friuli V.G. ha pubblicato una guida informativa. Vi invitiamo a esplorare le nuove funzionalità e a registrarvi per rimanere informati sulle iniziative a sostegno dell’invecchiamento attivo, come: progetti, attività ed eventi, che la Regione promuove in collaborazione con i seguenti portatori d’interesse:
- comuni, singoli o aggregati;
- aziende sanitarie e Aziende pubbliche di servizi alla persona;
- istituzioni scolastiche e Università delle LiberEtà e della Terza Età;
- associazioni di promozione sociale, associazioni di rappresentanza delle persone anziane;
- associazioni di tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti;
- enti e organizzazioni non aventi scopo di lucro, nonché i soggetti privati che a qualsiasi titolo operano negli ambiti e per le finalità della legge.
OBIETTIVI
Come dichiarato dallo stesso comitato editoriale il sito web è stato creato per:
- dare visibilità a tutto ciò che la Regione già realizza nell’ambito dell’invecchiamento attivo;
- mettere in rete tutti i soggetti che operano in questo ambito per condividere informazioni, buone pratiche, opportunità di collaborazioni e dare maggior visibilità alle iniziative a livello regionale e internazionale.
COSA SIGNIFICA INVECCHIAMENTO ATTIVO?
Invecchiamento attivo significa essere attivi o attivarsi in maniera formale o informale in uno o più ambiti della sfera sociale (mercato del lavoro, volontariato, relazioni sociali, educazione permanente, assistenza a familiari con disabilità, fare i nonni, ecc.) o anche personale (attività del tempo libero, hobby, turismo, giardinaggio, musica, ecc.) scegliendo liberamente l’attività o le attività nelle quali impegnarsi, a seconda delle proprie aspirazioni e motivazioni.
PROGETTARE LA PROPRIA VECCHIAIA
Compiuti i fatidici 65 anni si entra nella cosìdetta fascia senior (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, link) e si beneficia di una serie di iniziative vantaggiose, in particolare in termini di agevolazioni fiscali. Arrivare alla terza età è di per sè un privilegio. Trovarsi in discreta salute non è una fortuna di tutti e comunque non basta per vivere serenamente. Per molti la solitudine e la noia possono rappresentare presto un problema deleterio, tale da innescare meccanismi autodistruttivi, dai quali è difficile uscire da soli. Pertanto, risultano fondamentali tutti quei servizi che aiutano l’anziano a ripensare la propria vita, specialmente se non gode di buona salute ed autosufficienza al 100% come chi è affetto da disabilità.
La terza età è un’importante e delicata fase della vita a cui ci si dovrebbe pensare quando si è ancora giovani e per poter prendere lucidamente e con serenità le decisioni migliori. E’ fondamentale progettare la propria vecchiaia per garantirsi una certa qualità di vita quando le risorse di ogni genere si ridurranno. Avere almeno un piano di vita serve a limitare al minimo il rischio di dover prendere decisioni affrettate, quindi di ripiego.
Spesso accade che la difficoltà ad adattarsi a mutamenti repentini e non pianificati comporti importanti disagi che si riflettono anche sulla salute. Numerosi studi hanno evidenzitao che giova al benessere psicofisico mantenersi attivi quotidianamente. Le iniziative e le opportunità oggi pensate per la terza età sono sempre più numerose e svariate pertanto invitiamo a mettersi in gioco contribuendo a creare ricchezza culturale ed economica trasferendo le esperienze di vita e di lavoro alle generazioni più giovani.
Infine, adottare un nonno putativo, soprattutto per chi non ha mai conosciuto il proprio, può essere un’esperienza gratificante. Le nuove forme di coabitare (social housing, cohousing) si stanno affermando in Italia, anche se con ritardo rispetto ai paesi nordici dell’UE, per dare spazio a comunità solidali e intergenerazionali, in controtendenza con il modello della famiglia mononucleare. Studi recenti dimostrano che il coabitare evita l’istituzionalizzazione del ricovero ospedalierodelle persone più fragili e una riduzione dei costi di gestione immobiliare di circa il 30%.
COME COPROGETTARE LA VITA COMUNITARIA
Chi è interessato a fare parte attiva di una comunità etica e solidale può partecipare ai nostri tavoli di lavoro attualmente aperti nelle seguenti regioni: Friuli V.G., Sardegna e Lombardia iscrivendosi al seguente formulario: