Riccione: le strutture ricettive sono accessibili ed inclusive?

Se siete curiosi di sapere quanto è difficile organizzare un viaggio a Riccione per un gruppo di persone con disabilità, in termini di tempo nel trovare la struttura adeguata, allora questo è l’articolo per voi!

Parte 1:

Alla ricerca di strutture accessibili a Riccione, missione impossibile?

Sono Tonino ideatore del progetto Freegoo e viaggiando sono diventato esperto di turismo accessibile per necessità. Desidero raccontare l’esperienza di un viaggio di studio con un gruppo di 4 soci dell’associazione MAP, di cui due su sedia a rotelle, incluso me. La seconda parte ve la racconterò al ritorno dal viaggio il 4 novembre per confermare o meno l’accessibilità delle strutture ricettive che ci ospiteranno per 3 notti.

Nella cittadina balneare della costiera adriatica Riccione, rinomata per l’offerta ludica e del benessere, non ho ancora avuto l’occasione di andarci. Organizzare un viaggio esplorativo è un’esperienza che potrebbe riservare pessime sorprese.  Lo scopo di questa condivisione è di risparmiarvele perchè sono deprimenti e fanno perdere tanto tempo e soldi.
Per il ponte dei Santi a novembre partirò da Torino per un evento formativo al Palariccione assieme ad altri soci dell’associazione MAP provenienti dal Friuli VG e dal Veneto. Durante il soggiorno in città, assieme al gruppo tecnico di lavoro, verificherò il grado di accessibilità delle strutture ricettive e soprattutto l’empatia e la professionalità dei gestori.

Prenotare per gruppi di persone con disabilità

L’organizzazione del viaggio è partita ai primi di agosto per avere la certezza di trovare la disponibilità di due camere accessibili e dotate di bagni attrezzati in uno stesso albergo e il più possibile vicino al luogo dell’evento: il Palariccione in via Virgilio.

Il primo passo è stato organizzare la logistica per calcolare l’orario di arrivo compatibile con il check-in dell’hotel: chi viaggia con sedia a rotelle appresso non può prendere un qualsiasi treno e deve prenotare il servizio sala blue. Inoltre, il viaggio deve avere il numero più basso possibile di cambi di treno per evitare maggiori disagi imprevedibili. La carrozza del treno deve essere dotata di almeno un bagno accessibile ed attrezzato, ma a verificare questo ci pensa il servizio sala blue. Se non c’è il posto accessibile non è garantito il viaggio.
Altro aspetto, affatto marginale poichè determina la qualità del viaggio, è la professionalità del personale a bordo: deve essere preparato in merito alle problematiche legate alla disabilità in generale e disponibile al momento del bisogno. Infine, l’orario d’arrivo alla stazione deve essere calcolato in modo da consentire di raggiungere la struttura ricettiva entro la fascia oraria indicata per il check-in e al ritorno per il check-out, altrimenti c’è il rischio di rimanere ad attendere per lungo tempo in luoghi disagevoli.

Per trovare una sistemazione adeguata al 90% abbiamo lavorato in tre persone, partecipanti al workshop e volontari dell’associazione MAP, e ci abbiamo impiegato un mese abbondante. La ricerca ha interessato un elenco di circa 50 strutture nel raggio di un chilometro rispetto al luogo d’interesse, incluse quelle convenzionate con gli organizzatori dell’evento.

La prima grande difficoltà è dovuta alla riduzione di strutture aperte nel periodo autunnale. Come sappiamo l’Adriatico è una delle mete molto ambite per le vacanze degli italiani e per i turisti stranieri soprattutto nel per periodo dell’alta stagione che va da metà maggio a fine settembre: molte strutture ricettive rimangono aperte solo nel periodo della stagione balneare che si conclude a fine ottobre.

Abbiamo osservato che la maggior parte degli hotel sono piazzati ovviamente lungo la zona balneare e variano dalle 3 alle 5 stelle. Visitando i relativi siti web si può intuire come siano stati recentemente ristrutturati. Tuttavia, nonostante le elevate stelle ottenute, dalle 3 in su e l’investimento lussuoso nel rinnovamento degli interni, l’80% delle strutture contattate ha risposto nero su bianco (copia delle e-mail a disposizione) che non sono accessibili o solo in parte. Ad esempio ha segnalato che per accedere ai bagni delle camere vi è un gradino di circa 5/10 cm. Circa un 10% nemmeno ha risposto! La questione sicuramente dovrà essere portata all’attenzione delle autorità della categoria, quantomeno di Confederalberghi.

Possiamo tranquillamente affermare che l’offerta di strutture accessibili a Riccione è scarsa in termini di quantità. Sul posto verificheremo la rispondenza tra l’accessibilità dichiarata e quella reale.

Scarsa cultura dell’accessibilità, perché?

Ricordo che le strutture sono accessibili non solo quando sono dotate di grandi aree per consentire il transito e quindi la manovra di una carrozzina in una camera o vuoi in un bar, in un ristorante ecc.. Inoltre, c’è una serie di accorgimenti che, se venisse realizzata, consentirebbe alla persona con disabilità un soggiorno piacevole e veramente inclusivo.  Specialmente per chi si muove come me senza accompagnatore è necessario che le strutture siano progettare e gestite per la mobilità il più possibile incondizionata. Alcuni esempi: il parcheggio, le rampe per entrare in hotel, gli ascensori, i bagni attrezzati con maniglioni e i box doccia a filo pavimento.

Purtroppo l’accessibilità pubblicizzata spesso non è conforme alla realtà. Con estrema difficoltà alla fine abbiamo scelto l’hotel Cristallo perché il gestore al telefono ci ha confermato essere accessibile.

Ecco perché il portale FreeGoo è nato con questa utilità: mettere a disposizione un elenco a portata di click per viaggiare in tutta tranquillità con la certezza di trovare esattamente ciò che ci si aspetta, senza inganni né delusioni. Insomma per evitare ai turisti disagi pagati carissimi in termini di salute e di soldi.

Non perdetevi la seconda parte che pubblicheremo al rientro del viaggio dopo il 4 novembre.

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