Disabilità e Intelligenza Artificiale: criticità e prospettive

L’intelligenza artificiale (IA) può migliorare la vita delle persone fragili e in quali ambiti?
La nostra associazione ha aperto un tavolo di lavoro dedicato all’applicazione dell’AI per facilitare l’inclusione sociale delle persone con disabilità, inclusi anziani e ammalati cronici, un’occasione per trovare risposte a diverse problematiche quotidiane e per valutarne gli impatti.

Ambiti di applicazione dell’IA

Quotidianamente le persone fragili, non autosufficienti per vari motivi, devono affrontare diverse problematiche per cui hanno bisogno di adeguata assistenza. La domanda di aiuto qualificato è in crescita a causa dell’aumento del tasso d’invecchiamento della popolazione italiana, ma spesso non è soddisfatta adeguatamente per la mancanza di personale con competenze multidisciplinari e/o assenza di famigliari, come nel caso di persone senza figli. In questo contesto, è sempre più all’ordine del giorno la necessità di risolvere il problema in modo eco sostenibile, rapido, efficace ed economico.
La nostra associazione ha individuato i seguenti ambiti in cui sviluppare e testare, nel prossimo futuro, progetti innovativi (secondo Copilot di Microsoft) con l’auspicata partecipazione di un’ampia gamma di portatori d’interesse.

1. Mobilità autonoma:
  • Carrozzine elettriche dotate di IA per spostamenti incondizionati.
  • Veicoli a guida autonoma per persone con disabilità motorie o visive.
  • Sistemi per facilitare la geolocalizzazione del parcheggio adeguato a persone con disabilità (dotate di CUDE).
2. Accesso all’informazione:
  • Software di trascrizione automatica per persone con problemi di udito.
  • Sistemi di lettura vocale per non vedenti, come audiolibri avanzati o descrizioni automatiche delle immagini.
3. Tecnologie assistive:
  • Protesi robotiche intelligenti che si adattano ai movimenti dell’utente.
  • Assistenti vocali personalizzati per semplificare le attività quotidiane.
4. Inclusione sociale:
  • Traduzione in tempo reale della lingua dei segni.
  • Applicazioni per facilitare la comunicazione tra persone con disabilità diverse.
  • Sistemi di scrittura mediante dettatura e traduzione multilingue.

Esempi virtuosi di applicazione dell’IA: l’accessibilità alle informazioni

Per la nostra associazione al centro c’è la persona. Pertanto, è fondamentale per lo sviluppo di una società inclusiva facilitare la comunicazione, posto che le barriere più limitanti il benessere sono primariamente di tipo culturale e secondariamente di tipo architettonico. All’oggi gli esempi più tangibili e diffusi dell’applicazione delle tecnologie basate sull’ IA si trovano nella produzione di film, documentari, notiziari ecc., ed è la generazione di sottotitoli o la descrizione delle immagini per persone non udenti o non vedenti. Pensiamo al lavoro di trasformazione di contenuti per rendere universalmente accessibile il patrimonio storico documentale: il potenziale di sviluppo è enorme sia in termini quantitativi che qualitativi. Finanziare o investire in queste attività porterebbe vantaggi occupazionali e di benessere diffuso.
La nostra associazione è convinta che l’AI possa favorire la mappatura dell’accessibilità di un territorio in modo dinamico, per fornire informazioni aggiornate e reali.

Finanziamenti

Ci siamo chiesti se esistono finanziamenti per sostenere progetti di sperimentazione dell’applicazione dell’AI e se possono essere erogati agli enti del Terzo Settore. Abbiamo verificato che esistono diverse opportunità quali ad esempio:
– Fondi europei: Programmi come Horizon Europe e Digital Europe offrono supporto per progetti innovativi.
– Bandi nazionali: In Italia, il Fondo per la Repubblica Digitale e bandi come “crescerAI” sostengono lo sviluppo di soluzioni IA per PMI e imprese sociali e del Ministero del Lavoro e Politiche sociali.
– Partnership pubblico-private: Collaborazioni con aziende tecnologiche possono ridurre i costi di sviluppo.

Criticità e prospettive

Secondo l’osservatorio del Fondo per la Repubblica digitale, istituito con il decreto legge n. 152 del 6 novembre 2021, convertito con modificazioni dalla legge n. 233 del 29 dicembre 2021, l’Italia sta diventando un paese sempre più digitalizzato. Molte attività possono essere svolte tramite un dispositivo mobile e collegamento internet, come ad esempio le transazioni bancarie. Tuttavia, secondo il 2030 Digital Decade Report della Commissione europea, pubblicato a settembre 2023, nel nostro paese 26 milioni di persone sono prive di competenze digitali di base. Si tratta del 54% della popolazione tra i 16 e i 74 anni, rispetto al 46% della media Ue. Inoltre, solo il 43,1% delle donne possiede competenze digitali di base, rispetto al dato Ue del 52,3%. Il nostro Paese, in aggiunta, presenta il più alto tasso di NEET (Not in Education, Employment or Training): sono, infatti, più di 2,2 milioni.

Nell’UE l’European Disability Forum (EDF) sta sta lavorando ad un progetto per garantire che l’IA sia inclusiva e rispettosa dei diritti delle persone con disabilità consapevolizzando politici, aziende e il pubblico in generale.

Sanzioni e deroghe

Rimanendo nell’ambito della Comunicazione è utile conoscere le Linee Guida sull’accessibilità degli strumenti informatici emesse dall’Agenzia per l’Italia Digitale per non incorrere a sanzioni. In particolare, AgID ha affermato che:

Un onere organizzativo eccessivo si verifica tenendo conto le dimensioni dell’impresa, la sua natura giuridica e le risorse del soggetto che le deve investire per rendere accessibili tutti i servizi offerti;
Un onere finanziario eccessivo si deve valutare considerando anche il rapporto tra i costi necessari per garantire la piena accessibilità e i benefici per le persone con disabilità;
Il pregiudizio per l’erogazione di servizi/informazioni si deve comprovare verificando l’effettiva incompatibilità delle soluzioni tecniche offerte e la piena accessibilità dei siti dove venissero completati tutti gli adempimenti richiesti.

Tavolo di lavoro sull’IA

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