La prima tavola periodica in una lingua dei segni

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

I ricercatori dell’Università di Oviedo (Spagna) hanno realizzato la prima traduzione al mondo della tavola periodica nella lingua dei segni.
Il lavoro, diretto dalla d.ssa Aránzazu Valdés González, del Dipartimento di Scienze dell’Educazione, gruppo di ricerca “Le mie mani parlano”,  segna una pietra miliare traducendo per la prima volta la tavola periodica dei 118 elementi chimici in una lingua dei segni. Uno dei più grandi problemi per l’inclusione di persone sordomute nel mondo della ricerca scientifica è che le lingue dei segni non prevedono gesti specifici per parole con significato scientifico. Per esempio, la parola “oro” nella lingua dei segni ha il significato che diamo nell’uso corrente, cioè le leghe di oro utilizzate per produrre i gioielli e le monete. In chimica, si riferisce all’elemento oro, che ha particolari  proprietà chimiche e fisiche.
La Federazione Mondiale dei Sordi stima l’esistenza di più di 300 diverse lingue dei segni e circa 70 milioni di persone sorde.
Le lingue dei segni sono le lingue naturali delle persone sorde. Facilitano l’apprendimento e l’accesso alla lingua orale e, quindi, la partecipazione e l’inclusione sociale. Tuttavia, a causa della loro situazione di lingue minoritarie, e ancora più minoritarie in aree specializzate del sapere, presentano carenze lessicali che rendono difficile la comunicazione e l’accesso alle informazioni di tipo tecnico-scientifico. In Spagna, la Legge 17/2007 riconosce la lingua dei segni spagnola (LSE) e la lingua dei segni catalana (LSC). Tuttavia, , afferma la d.ssa Valdés, “pur essendo lingue dotate di risorse e meccanismi di creazione lessicale molto ricchi, le lingue dei segni presentano importanti carenze lessicali che rappresentano barriere comunicative: un ostacolo per garantire che le persone sorde abbiano pieno accesso all’informazione e, quindi, alla formazione scientifica”.

Dopo aver verificato che non esisteva alcuna traduzione della tavola periodica in nessuna delle 300 lingue dei segni e aver effettuato un’analisi approfondita dei materiali lessicali della lingua dei segni spagnola, gli scienziati hanno affrontato un lungo processo di ricerca che li ha portati, per la prima volta al mondo, alla traduzione dei nomi dei 118 elementi chimici in una lingua dei segni. Si tratta di una pietra miliare storica per le lingue dei segni e, ancor di più, per la lingua dei segni spagnola e delle Asturie.

Supporto istituzionale e aziendale

I risultati di questa ricerca hanno già il sostegno della Reale Società Spagnola di Chimica, del Reale Consiglio Generale dei Collegi Ufficiali dei Chimici di Spagna, del Consiglio Generale dei Farmacisti di Spagna, del Collegio dei Chimici delle Asturie e di León, del Collegio dei Farmacisti delle Asturie e dell’Associazione dei Chimici del Principato delle Asturie. Inoltre, ha anche ricevuto un esplicito sostegno alla ricerca da diverse multinazionali leader nel settore chimico e farmaceutico come Dupont e Perimeter Solutions. Anche Bayer ha aderito al progetto per favorirne la diffusione e la conoscenza, consapevole che il suo contributo è fondamentale per lo sviluppo di un linguaggio scientifico più inclusivo.

Procedura estrapolata ad altre lingue dei segni

Il lavoro si è concentrato sulla fornitura di un segno, una proposta di traduzione, dei 118 elementi chimici nella lingua dei segni spagnola. Inoltre, il procedimento realizzato è facilmente estrapolabile a tutte le lingue con modalità visivo-gestuale e al sistema segnico internazionale. I ricercatori evidenziano che fin dal primo momento hanno proposto la traduzione completa della tavola periodica nella lingua dei segni spagnola. Questo metodo può essere facilmente estrapolato ad altre lingue dei segni.

Riferimenti (in spagnolo)

https://revistas.uca.es/index.php/eureka/article/view/8629
https://doi.org/10.25267/Rev_Eureka_ensen_divulg_cienc.2023.v20.i1.1102

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