La nostra associazione MAP da quando è stata fondata si occupa di verificare come viene recepita la legge nazionale sul diritto alla vita indipendente dei disabili nelle varie regioni per poter attivare confronti e dinamiche di miglioramento nonché di allineamento verso gli esempi più virtuosi.
Dopo lo studio pubblicato in questo sito web sulle regioni: Friuli VGVenetoLiguria, Emilia Romagna  e Toscana questa volta è il turno del Piemonte.

Ricordiamo che la Legge sul “Dopo di noi”  introduce il diritto dei disabili gravi di vivere con la stessa libertà di scelta degli altri cittadini.
In altre parole, al disabile è consentito di scegliere il proprio luogo di residenza, dove e con chi vivere, avendo accesso a una serie di servizi a domicilio o residenziali, quando i propri famigliari non saranno più in grado, per qualsiasi motivo, ad occuparsi di lui.

Il sostegno sociale in Piemonte

Come si evince dal sito ufficiale della Regione Piemonte, la programmazione a favore della disabilità mette al centro la persona facilitando lo sviluppo di percorsi integrati e di concertazione, non soltanto tra le diverse istituzioni, ma anche con le loro famiglie dei portatori d’interesse, le associazioni rappresentative delle istanze sociali e gli operatori del terzo settore.

La tipologia del contributo

I progetti di “Vita Indipendente” sono finalizzati all’assunzione di assistenti personaliche consentono alle persone disabili di raggiungere la piena autonomia. Per la peculiarità del concetto di “Vita Indipendente” tali progetti non devono essere confusi con i progetti di sostegno alla disabilità che possono essere garantiti anche con assegni di cura o con altre forme di intervento indiretto.
Con la D.G.R. n. 56-13332 del 15.2.2010 è stata estesa l’istituzione del contributo economico a sostegno della domiciliarità per la lungo assistenza a persone con disabilità non autosufficienti di età inferiore a 65 anni, destinando per tale finalità una parte delle risorse del “Fondo per le non autosufficienze” del Ministero della Salute, del Lavoro e delle Politiche Sociali assegnate alla Regione Piemonte.

L’ultima misura economica approvata a sostegno dei disabili e delle loro famiglie è l’assegnazione parziale dei finanziamenti risalente a settembre dell’anno in corso (Codice A1508A D.D. 21.07.2017, n. 686 D.G.R. n. 37-5367 del 17.07.2017, Bollettino Ufficiale n. 39 del 28.09.2017). L’impegno di spesa complessiva è di Euro 6.000.000,00 a favore degli Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali, ripartita  come segue:

  • € 3.734.710,39 a favore dei Consorzi di Enti locali,
  • € 1.431.238,06 a favore dei Comuni,
  • € 424.054,86 a favore delle Unioni di Comuni,
  • € 304.936,55 a favore delle ASL,
  • € 105.060,14 a favore dei Comuni convenzionati

I beneficiari

Rientrano tra le azioni sostenute dalla Regione i progetti di “Vita Indipendente” per disabili motori gravi, la cui sperimentazione, avviata nel 2003, si è conclusa con l’adozione delle Linee Guida (D.G.R. n. 48-9266 del 21/7/2008).
I destinatari del progetto sono:
le persone portatrici di grave disabilità motoria, certificata ai sensi dell’art. 3 della L. 104/92, di età compresa tra i 18 e 64 anni, inserite in contesti lavorativi, o formativi, o sociali con rilevanza a favore di terzi o con riferimento all’esercizio delle responsabilità genitoriali nei confronti di figli minori. Possono permanere nel progetto già avviato le persone che abbiano compiuto 65 anni purché ne sussistano le condizioni ed esse continuino a mantenere i requisiti suddetti.

Con la D.G.R. n. 26-13680 del 29.03.2010, sono state definite le Linee guida sul funzionamento delle Unità Multidisciplinari di Valutazione della Disabilità. Tali disposizioni sono finalizzate a garantire un sistema procedurale omogeneo nella modalità di presa in carico delle persone che necessitano di interventi socio sanitari, nell’individuazione della risposta appropriata e nella formulazione del progetto individuale.

Infine, la Regione continua a sostenere, in attuazione ai principi di sussidiarietà, le associazioni di tutela di cui alla L.R. 41/87, nel loro ruolo di promozione e sensibilizzazione umana e sociale di cittadini disabili. La legge regionale, dunque, riconosce e sostiene l’attività istituzionale di tali Enti gestori, ne definisce il relativo Albo e, sulla scorta delle istanze presentate dalle associazioni stesse, assegna annualmente dei contributi.