Eleonora Goio inizia il capitolo del suo libro “VITA AL RALLENTY, Viaggio attraverso la disabilità”-dedicato alla joëlette- con una citazione di uno dei più famosi escursionisti contemporanei: l’altoatesino Reinhold Messner.
I nostri associati e simpatizzanti MAP saranno curiosi di sapere come abbiamo scoperto Eleonora Goio.
Ebbene, il bello di navigare in internet è proprio quello di approdare in mondi singolari, come quelli abitati dai nostri personaggi virtuosi, quelli che superano i limiti definiti dalle loro disabilità. Proseguiamo la serie d’interviste a personaggi virtuosi: dopo il radio dj Stefano Pietta è il turno di Eleonora Goio, scrittrice marchigiana appena rientrata da un viaggio di due mesi a Cuba. Grazie al nostro Stefano Pietta, dalla Lombardia siamo rimbalzati nelle Marche per conoscere la storia di Eleonora Goio, la quale s’intreccia con quella della joëlette, un’insolita portantina per escursioni fuori-strada.
Camminare per me significa entrare nella natura.
Ed è per questo che cammino lentamente.
Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi.
Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori.
Reinhold Messner
In circa un’ora d’intervista telefonica Eleonora ci ha raccontato un concentrato di esperienze itineranti esilaranti. Una donna piena di vita nonostante la sua disabilità causata da un intervento chirurgico infelice. Difficile è non comprendere la sua passione per i viaggi e la sua passione per la joëlette. Un ausilio, testato per la prima volta in occasione del Festival del Camminare nel 2014 a Bolzano, studiato per permettere a chi ha problemi di deambulazione e/o limitate capacità motorie di raggiungere luoghi normalmente proibiti. Come si può apprezzare dall’immagine si tratta di una speciale carrozzella dotata di una ruota di sospensione e freni sulla quale monta una sedia per portare la persona disabile. Viene condotta normalmente da due accompagnatori, uno anteriormente e uno posteriormente sostenendo un terzo del peso mediante delle maniglie simili al manubrio di una bicicletta sportiva, lungo percorsi ampi la joëlette può essere condotta anche da 4 persone, riducendo ulteriormente la quota parte di peso a un quinto. Incredibile quanto risulti facile e comodo accompagnare un proprio amico o parente disabile lungo sentieri molto impervi e scoscesi in mezzo alla natura, privilegio comprensibilmente di pochi arditi specie in zone ad alta quota.
Com’è nata la passione per la joëlette?
Eleonora ci racconta come la sua passione per le escursioni naturalistiche sulla Joëlette sia iniziata sul Guncina, una passeggiata della città di Bolzano, grazie all’aiuto di quattro volontari del CAI di Gavardo di Brescia. Apprendiamo con gioia che a questa speciale portantina per escursioni inclusive ed ecologiche è stato dedicato un evento denominato Raduno nazionale ed europeo delle joëlette con lo scopo di mettere a confronto le varie esperienze e di individuare nuove idee per il futuro, in un’ottica di rete. E a questa rete abbiamo chiesto a Eleonora di farci partecipare come associazione.
Ci ha promesso che ci verrà a trovare in Friuli V.G. per raccontarci e illustrarci i suoi viaggi e contagiare i nostri associati a esplorare questo modo emozionante e divertente di fare turismo. Speriamo per festeggiare assieme il secondo compleanno di MAP il prossimo maggio, magari anche prima se riuscirà a organizzare la sua densa agenda.
Da una nostra superficiale e veloce indagine risulta che nella nostra regione non sia ancora di moda la joëlette e pertanto ci impegneremo prossimamente a diffonderla localmente e anche in tutte le regioni dove è ancora sconosciuta. Invitiamo tutti gli interessati a farsi avanti per collaborare ad organizzare progetti turistici inclusivi.
In quali regioni è conosciuta la joëlette?
Le abbiamo chiesto di raccontarci in quali regioni è possibile fare un’escursione a bordo di Joëlette per consentire ai nostri associati MAP non residenti in Friuli V.G. di avvicinarsi a questo tipo di turismo. Il Lazio, tramite Leonardo Paleari, quale responsabile dell’Area Sociale dell’Associazione FederTrek Escursionismo e Ambiente e istruttore di Joelette dell’Associazione Il Cammino Possibile è la regione capofila che ha iniziato a promuovere e diffondere la cultura dell’escursione condivisa. Negli anni si sono aggiunte altre regioni.In Piemonte, la sezione CAI di Torino “Lamontagnacheaiuta” e il Comune di Torino tra i promotori, ha organizzato la prima passeggiata sulla “montagna” di Torino, tra il colle della Maddalena e il parco della Rimembranza, alla quale hanno aderito equipaggi di Joëlette da tutta Italia e anche dal resto d’Europa, con circa 25 carrozzine da trekking. La sezione torinese dedica escursioni in montagna anche a persone con disabilità cognitive.
Questo evento ha ancora una volta confermato che una logica solidale di inclusione sociale è quella vincente ed auspicabile. In Trentino moltissimi disabili possono vivere la montagna grazie ad associazioni come la SAT di Arco, che integra anche non vedenti, “legati” con una speciale cordicella ad una persona vedente. In Abruzzo grazie al Raduno Nazionale della Joëlette, organizzato dalla ASD Majella Sporting Team a Lama dei Peligni, è possibile fare escursioni inclusive per appassionati della montagna. Tutte queste esperienze che ha sperimentato in prima persona nelle menzionate regioni, l’hanno motivata ad attivarsi nella sua, ovvero le Marche, affinché la Joëlette possa essere noleggiata per far assaporare il piacere di immergersi liberamente nella natura anche ai disabili. Ci racconta che, grazie al successo del convegno da lei organizzato a settembre del 2016 presso la Riserva Naturale Statale del Furlo: “La Joëlette e l’accoglienza turistica per tutti”, all’interno della manifestazione “ViviFurlo”, all’ente Parco del Furlo, al Sindaco di Acqualagna e all’Anmic ha realizzato questo suo progetto di turismo ecologico e inclusivo per disabili su Joëlette .Dopo l’acquisto da parte della Provincia di Pesaro Urbino della prima Joelette si sono tenuti corsi di formazione residenziali per accompagnatori di persone disabili in Joelette, includendo anche ragazzi richiedenti asilo. Non ultimo ho proposto alla Regione Marche il progetto “La Montagna Condivisa”, che prevede di dotare tutti i parchi regionali di una Joëlette, al fine di parlare finalmente di un turismo accessibile e di una società che accolga tutti!
Concludiamo ricordando che la nostra associazione MAP è sempre alla ricerca di personaggi virtuosi a cui dedicare spazio per incoraggiare alla resilienza chi si trova per qualche motivo ad affrontare la propria disabilità, temporanea o permanente, e soprattutto per contribuire ad abbattere pregiudizi infondati sulla disabilità.