L’ICT AL SERVIZIO DI “ATTIV@BILI”

Grazie al partenariato con l’azienda Microdevice la nostra associazione ha avuto l’opportunità di conoscere un progetto virtuoso: ATTIV@BILI. Si tratta di un sistema digitale ideato per fornire assistenza sanitaria a domicilio.  Anche se risale al 2016, il progetto di ricerca nell’era dell’IoT (Internet of Things) e, in particolare, nell’ambito dell’ICT (Information Comunication Technologies) pensiamo debba essere conosciuto anche tra i nostri associati per contribuire a diffondere possibili soluzioni alternative a quelle offerte dal sistema sanitario pubblico nazionale tradizionale, antiquato e attualmente in sofferenza.

IL PROBLEMA: L’ACCESSO ALL’ASSISTENZA

Purtroppo, molti nostri associati ci riferiscono di essere spesso vittime della mala sanità. In primis, denunciano di essere vessati dall’eccesso di burocrazia che, a causa della pandemia, non ha risparmiato nemmeno l’assistenza sanitaria di base. In questo periodo d’emergenza sanitaria, la lamentela più accusata riguarda i tempi di attesa per trovare anche un semplice medico di base disponibile. Parliamo di un minimo di 15 gg fino ad un mese abbondante, quindi tempi inaccettabili. Nemmeno l’offerta di un servizio di Guardia medica spesso riesce a soddisfare equamente le esigenze in modo efficace ed efficiente, perchè sono intasate da pazienti, per la maggior parte stranieri o non regolarmente residenti e quindi esclusi dall’accesso al servizio di base. In pratica, oggi fare prevenzione è un lusso per pochi, quando invece l’accesso ai servizi per la tutela della propria salute psicofisica dovrebbe essere un diritto garantito a tutti i cittadini.

Siamo testimoni di fatti clamorosi: diversi medici di base, anche nell’evoluto nord Italia, nemmeno si rendono reperibili al telefono, figuriamoci parlare di assistenza domiciliare. Nel migliore dei casi le loro linee telefoniche, sono sempre filtrate da risponditori automatici, ma nella maggioranza dei casi queste risultano occupate per tutto il tempo dell’apertura dell’ambulatorio. L’alternativa, per pochi fortunati è recarsi di persona sperando ti essere accolti senza appuntamento, a volte si viene anche respinti disumanamente da appositi buttafuori, privi di empatia e tutte le altre competenze necessarie per il lavoro di accettazione pazienti.
Da una nostra indagine ed esperienze dirette di alcuni di noi abbiamo constatato che pochissimi medici offrono al paziente un canale di comunicazione evoluto, come ad esempio la corrispondenza tramite email. Un sistema molto utile ai pazienti informatizzati per richiedere e ricevere le ricette farmacologiche abituali. Le prospettive di miglioramento del sistema sanitario nazionale, nel breve/medio periodo, non s’intravvedono. Anzi, leggendo i bollettini sull’andamento del covid e varianti, si prevede un disastroso collasso del sistema sanitario nazionale. Stimiamo ripercussioni gravissime, in primis, sui cittadini più fragili e abbandonati a se stessi e poi sull’economia. Se non verranno addottate misure adeguate il peggio sarà inevitabile.

UNA POSSIBILE SOLUZIONE: ATTIV@BILI

Il progetto ATTIVABILI, promosso dalla Regione Lombardia e finanziato dall’Unione Europea con il bando smart cities, durante il periodo di sperimentazione ha erogato in modo innovativo servizi sanitari e socioassistenziali domiciliari. Destinatari dell’iniziativa sono stati pazienti particolarmente fragili, come anziani e persone affette da disabilità. La Microdevice è uno dei partner del progetto sviluppato in cooperazione con il Politecnico di Milano, e altre imprese del territorio lombardo, con l’obiettivo generale di agevolare l’accesso di persone con mobilità ridotta ad adeguate cure a domicilio.

Per tutta la durata del progetto, il Sistema di Building Automation Hospital Supervisor-firmato Microdevice-  ha fornito una piattaforma per il cariacmento e la condivisione dei dati relativi alle assistenze domiciliari. Tra i dati, registrati in tempo reale, figurano per esempio l’orario di arrivo e di partenza dell’operatore sociosanitario presso l’utente. Il Sistema ha inoltre fornito informazioni circa la tipologia di prestazione erogata e permesso di registrare lo stato di salute dell’assistito. Quest’ultimo, pur restando presso la propria abitazione, ha avuto modo di ricevere un’adeguata assistenza sanitaria. Il contributo del Sistema Microdevice si è focalizzato sulla riduzione dei costi sociali connessi all’erogazione di servizi sanitari a domicilio.

LE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA

Progettati per essere intuitivi e di facile utilizzo, i pannelli di controllo di Hospital Supervisor hanno fornito l’interfaccia per la visualizzazione e per l’inserimento di tutte le informazioni relative al personale assistente e al paziente.


Parte integrante del progetto è stata l’omonima piattaforma ATTIV@BILI. Questa ha consentito lo scambio di informazioni sugli assistiti tra il sistema Microdevice e la Pubblica Amministrazione (dal Comune, all’A.S.L., alle cooperative del settore). La condivisione dei dati ha consentito di offrire un servizio di monitoraggio quantitativamente e qualitativamente puntuale.

PRINCIPALI DATI RACCOLTI:

• cura del paziente;
• servizio per la compagnia al paziente;
• servizio di assistenza sanitaria;
• servizio di assistenza tutelare;
• valutazione paziente in miglioramento;
• valutazione paziente stabile;
• valutazione paziente in peggioramento.

Il progetto ATTIV@BILI ha consentito di creare sinergia tra enti privati e pubblici con ottimi risultati. La Microdevice ci garantisce che l’iniziativa ha consentito di sviluppare abilità per replicare facilmente questo modello di collaborazione e per adeguarlo ad altre realtà socioassistenziali, come ad esempio RSA, Case Famiglia, Cohousing e residenze similari per persone non autosufficienti.

CONCLUSIONI

Nel prossimo futuro, lo scenario in cui saremo tutti chiamati a lavorare è definito con il termine chiave “smart city“, grazie alle tecnologie dell’informazione e comunicazione (ICT) potranno essere gestite numerose attività in modo efficace ed efficiente superando le criticità del sistema burocratico parastatale. Il Tag è inserito in molti bandi pubblici nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) a cui la nostra associazione sta mirando.

Ricordiamoci che: negare l’accesso, anche solo, alla medicina di base equivale a condannare una persona a disagi che possono compromettere, non solo, irreversibilmente la sua salute psicofisica, ma addirittura la sua speranza di vita!

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