Secondo le politiche dell’UE le città del futuro dovranno essere intelligenti, in inglese smart. Questo aggettivo è ormai una parola chiave nel Piano di resilienza e di ripresa (PNRR), lanciato dalla presidente von der Leyen per uscire dai due anni di pandemia. Uno dei sei pilastri del programma con orizzonte 2026 è lo sviluppo intelligente, sostenibile ed inclusivo.
La nostra associazione, impegnata in attività per rendere gli ambienti e gli eventi più confortevoli ed inclusivi per le persone con esigenze speciali-legate a determinate disabilità fisiche- si è chiesta come il PNRR potrà influire sullo sviluppo delle nostre città, abitazioni, stile di vita e come noi cittadini potremmo dare il nostro contributo alla transizione.

In altri termini, stiamo cercato di capire quali caratteristiche dovrebbe avere la città per essere definita smart e se è possibile aprire un tavolo di lavoro per la progettazione partecipata delle città del futuro, anche in vista delle Olimpiadi sportive che interesseranno la Lombardia e il Veneto.

Quali risorse finanziarie?

Apprendiamo direttamente dall’UE che il piano finanziario supporterà un totale di 132 investmenti e 58 riforme con € 68.9 miliardi di sovvenzioni e €122.6 miliardi di prestiti; Il 37.5% del finanziamento sarà destinato a contrastare gli effetti del cambiamento climatico e il 25.1% a supportare la transizione digitale. In che modo iniziative ecologiche e tecnologiche potranno favorire l’inclusione e quali saranno i beneficiari.

Quali tecnologie?

Per rendere una città smart è necessario investire sulle soluzioni tecnologiche più moderne ed efficienti. Ecco le soluzioni prioritarie su cui puntare per la trasformazione di una città in una vera e propria smart city:

  • tecnologie di trasmissione di informazioni e comunicazione come la fibra ottica e il 5G;
  • applicazioni Internet of Thing (IoT);
  • analisi Big Data;
  • applicazioni di Intelligenza Artificiale (IA);
  • soluzioni di riduzione del consumo energetico e quindi degli sprechi;
  • soluzioni per incentivare la produzione e l’utilizzo di energie rinnovabili;
  • sostegno alla mobilità a zero emissioni con veicoli elettrici e ibridi;
  • gestione avanzata del sistema dei rifiuti.

Ambiti d’intervento

Le città che investiranno sui seguenti ambiti potranno essere intelligenti in modo inclusivo.

1) Parcheggi pubblici intelligenti

Uno dei principali problemi di tutte le grandi città è la disponibilità di parcheggi. Da una nostra indagine risulta che le amministrazioni pubbliche non sono in grado di rispondere alle richieste effettive della città ed in particolare facilitare il parcheggio alle persone con disabilità. Una città intelligente deve invece essere dotata di “parcheggi intelligenti” situati all’esterno della città e ben collegati tramite il trasporto pubblico ecologico.

2) Edifici intelligenti

Tutte le città “smart” devono offrire immobili a basso impatto ambientale secondo gli standard di efficienza, non solo energetica. La riduzione del 40-70% della spesa per acqua, del 70% delle emissioni di CO2 consentirebbe di ridurre anche la produzione di rifiuti fino al 90%. Gli edifici del futuro potranno raggiungere l’obiettivo di risparmio e nel contempo garantire comfort e sicurezza degli utenti grazie alla domotica.

3) Telecomunicazioni digitali

L’utilizzo massiccio di applicazioni per i dispositivi mobili (smartphone e tablet) per il controllo e la gestione anticipata del traffico cittadino, dei percorsi da eseguire e della disponibilità dei parcheggi, potrebbe ridurre notevolmente le emissioni di CO2 dovute all’inquinamento automobilistico in giri a vuoto e conseguentemente si eviterebbero intasamenti, incidenti e maggiori disagi.

4) Car sharing

Tramite appositi portali web la città intelligente facilita la condivisione dell’autoveicolo tra amici, colleghi ed anche sconosciuti è una soluzione efficiente sia dal punto di vista economico che ambientale. Gli utenti possono offrire e usufruire di questo servizi mobilità in maniera sicura e conveniente. I servizi tradizionali di noleggi auto dovranno aumentare il parco dei veicoli elettrici o almeno a basse emissioni in punti strategici, ben collegati con le stazioni ferroviarie e gli aeroporti

5) Parcheggio online

Tutto ciò che si può gestire in anticipo è “smart”. Ad esempio prenotare il posto auto già da casa tramite una connessione internet si potrebbero evitare sprechi di tempo, di combustibile ed intasamento del traffico.

Parking Solution

L’app che geolocalizza il parcheggio “Parking solution” in caso di disabilità

 

Criticità

La prima criticità nel trasformare una città tradiozionale in intelligente riguarda la sua capacità di coordinazione tra competenze multidisciplinari e di reperimento di fondi sufficienti. Contrariamente a quello che si può immaginare servono molte risorse umane qualificate per gestire un sistema complesso ed innovativo. Pertanto servirà investire in campagne di informazione e formazione adeguate alle diverse utenze.
Intravvediamo il concreto il rischio che i finanziamenti vadano a concentrarsi sui grandi centri urbani, per convenienza economica, e che i centri minori, poiché dotati di meno risorse, rimangano esclusi dalla transizione. Il risultato sarebbe iniquo e paradossale: la tecnologia incrementerebbe le diseguaglianze. A nostro modesto avviso bisognerebbe ripensare anche la pianificazione urbanistica a scala regionale e nazionale proprio per non creare uno sviluppo a macchia di leopardo.

Attualmente le città più impegante nella transizione smart sono Bergamo, Modena, Parma, Reggio Emilia, Torino, Trento e Venezia.

Mobilità accessibile


Per contribuire a rendere più inclusivi i nostri centri urbani la nostra associazione ha attivato un tavolo di lavoro sulla mobilità accessibile nelle seguenti regioni: Friuli VG, Liguria, Lombardia, Sardegna e Veneto. Per partecipare compilare il seguente formulario:

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