Doccia accessibile, in Francia si chiama doccia “all’italiana”

La doccia accessibile in Francia viene denominata in gergo tecnico doccia “all’italiana”. La nostra associazione MAP si è chiesta a che cosa si deve la scelta della denominazione e se l’accessibilità sia reale, nonché corrispondente a quella concepita mediamente in Italia nei bagni pubblici, come ad esempio nelle camere degli hotel inseriti nel circuito virtuoso del turismo accessibile. La principale caratteristica …

Collocamento mirato 2019: obblighi e sanzioni

Il Collocamento mirato di persone disabili e appartenenti alle categorie protette è stato introdotto con la L 68/99 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”.  Recentemente è stato modificato, come vedremo. Molte associazioni ne parlano, ma i risultati sono scarsi: poche aziende sono sensibili al tema e le offerte di lavoro sono limitate.Facciamo una retrospettiva e il punto della situazione con …

1° obiettivo di MAP raggiunto: essere un’APS no profit registrata

Con estrema gioia e, nel contempo, incredulità per la rapidità della procedura burocratica di ammissione della domanda, considerato che agosto è un mese di ferie generalizzate, la nostra associazione Mobility Access Pass (MAP) annuncia ai propri associati che in data odierna è stata accolta la propria richiesta d’iscrizione al Registro delle associazioni di promozione sociale ( APS no profit ) …

Nel futuro prossimo l’assistenza a domicilio sarà robotizzata?

Nel film Robot & Frank, ambientato in una cittadina statunitense del 2030, l’assistenza alle persone è affidata a dei simpatici robot umanoidi.
I protagonisti della bella storia d’amicizia sono Frank, un pensionato malato di Alzheimer, e Robot, un umanoide senza volto. L’anziano viene affidato dai suoi famigliari all’assistenza domiciliare dal momento che non possono occuparsi costantemente di lui e poiché egli rifiuta di essere parcheggiato in un ospizio.

Il film affronta un tema ostico: l’assistenza alle persone con problematiche speciali. In Italia le statistiche prevedono -per i prossimi decenni- un invecchiamento consistente della popolazione specialmente di single e di coppie senza figli. Insomma, un vero problema sociale a cui pochissimi politici hanno dedicato attenzione nelle loro campagne elettorali e prospettato adeguate misure per supplire all’insufficiente e spesso inaccessibile offerta di assistenza nelle RSA.
Benché il titolo possa suonare deprimente, in realtà, il film è divertente, poiché riesce racconta felicemente in chiave ironica il disagio di molti anziani abbandonati a se stessi, strappando più di una risata convinta, come se il tema non ci potesse mai riguardare. E’ una delicata apologia, dolce amara, della memoria, interpretata in modo magistrale dall’attore protagonista Frank Langella assieme alla meravigliosa Susan Sarandon. Già dalle prime scene, pur essendo fuori legge, il nostro riesce, teneramente, a conquistare anche lo spettatore più intransigente.

Il regista, Jake Schreier, in 85 minuti ci proietta in un futuro credibile, piuttosto simile al nostro presente, tempestato di vari ausili smart grazie alla tecnologia Internet delle cose (Internet of things) e all‘ingegneria meccatronica, ma con la differenza che i robot fanno parte ormai del quotidiano, vuoi come collaboratori domestici o come badanti di persone anziane.
Frank è un attempato atletico ma notevolmente smemorato e con una vita vissuta ai limiti della legge: qualche anno trascorso in galera per furti alla Robin Hood, a persone ricche, due figli trascurati e una moglie abbandonata per inseguire sogni e libertà. La sua demenza comincia a interferire in modo preoccupante nella sua vita, fino a portargli vuoti di memoria e perdita di lucidità. Uno dei figli, pertanto, decide di regalargli un robot che si occupi di lui h24. Inizialmente Frank lo vive come un’ingerenza nella propria autonomia, non sopporta di essere accompagnato ovunque dall’umanoide inespressivo, anche alla biblioteca dove Frank corteggia una simpatica bibliotecaria.
Pian piano inizia una sfida dialettica e una “conoscenza” reciproca che li porta ad una simbiosi conflittuale divertentissima, ma anche affettuosa, visto che il robot è programmato per prendersi cura di Frank con tatto e delicatezza e Frank trova nel piccolo umanoide un interlocutore che lo fa tornare al passato, alle sue avventure, al desiderio di riprenderle usufruendo delle capacità tecniche del robot – come per esempio individuare la combinazione di una cassaforte in pochissimi minuti. E quando ad una cena di beneficenza incontrano un ricco arrogante, che a Frank sembra essere sul punto di truffare la biblioteca cittadina e quindi la sua amica, decide di tornare in scena progettando un furto nella cassaforte del magnate. Un’ultima avventura, un’ultima emozione, un’ultima azione per chi è nella fase finale della via può essere ciò che fa la differenza fra lasciarsi morire ed avere voglia di vivere, quel progetto, quello scopo che da troppo tempo manca, perché la società non concede spazi agli anziani e perché la famiglia non sempre può bastare – quando la figlia di Frank, la ancor deliziosa Liv Tyler, si trasferisce da lui per prendersene cura non riesce a trovare la modalità giusta e finisce con l’infastidirlo con le sue premure. Il film di Schreier ha il pregio di essere aderente alle problematiche degli anziani senza tacere le difficoltà e la sofferenza che il decadimento mentale provoca a chi lo sperimenta in prima persona – la scena in sottofinale nella biblioteca è un perfetto esempio di dramma familiare che tocca nel profondo – ma ha anche i toni leggeri della commedia statunitense Buddy Buddy e poco conta che uno dei due amici sia un robot, la coppia cinematograficamente funziona e Frank Langella regala la sua fisicità e il suo sguardo ironico ad un personaggio tenero e combattivo, fragile e spericolato, costruendo un anziano, paradigma di tutti gli anziani, cui basta la scintilla di un desiderio o di un interesse per tornare a partecipare a quella vita di cui solo un piccolo robot bianco sembra capirne il valore.

Per concludere, anche in questa storia, come in tutte le situazioni reali, si possono scorgere aspetti negativi e positivi. L’importante è che il bilancio finale sia a favore di quelli positivi, come per esempio poter contare sull’efficienza di un robot per tutte le faccende quotidiane rognose e insostenibili per un anziano diventano e quindi poter sempre contare sulla pazienza infinita e amabile, difficilmente riscontrabile  gratuitamente da un proprio stretto famigliare e men che meno da uno straniero che si improvvisa badante, poiché è un lavoro che a torto viene ritenuto accessibile senza avere competenze specifiche: culturali e ne intellettuali.

Per noi di MAP suggerire la riflessione sul tema dell’importanza dell’assistenza adeguata è già un discreto traguardo.

Per chi non avesse visto il film anticipiamo il trailer

https://youtu.be/q4y8YAMPFhk

Buona visione!

Tavolo di Lavoro nazionale sulla Disabilità, facciamo il punto…

Il 20 giugno di un anno fa, venne inaugurato a Roma un Tavolo di lavoro per consentire il confronto continuo e diretto tra Ministero e associazioni della disabilità. Oggi, purtroppo, non solo sono scomparse le persone di riferimento a Roma, il ministro Lorenzo Fontana e il suo Sottosegretario Vincenzo Zoccano, ma addirittura il ministero dedicato alla Disabilità e quindi l’interesse per la …

Cirio tra tradizione e innovazione sociale: il villaggio La Balzana

La partecipazione di MAP all’evento conclusivo di “Friday For Future”, celebratosi al Circo Massimo di Roma lo scorso venerdì 27 ottobre, ci ha portato a conoscenza di un progetto molto interessante che desideriamo condividere con i nostri simpatizzanti, in particolare con coloro i quali credono in un futuro più ecosociosostenibile basato sul recupero della tradizione agricola italiana. Si tratta di un …

La progettazione accessibile e il contributo di Paolo De Rocco

Il primo manuale organico italiano per la progettazione accessibile porta la firma del compianto architetto Paolo De Rocco, deceduto a soli 61 anni il 5 maggio del 2012 nel fiore della sua splendida carriera professionale.L’idea di redigere un prezioso strumento di aiuto per i progettisti nacque dalla collaborazione del friulano De Rocco con la collega, e futura moglie, Maria Costanza Del Fabro durante gli …

Parcheggi riservati ai disabili, il parere della polizia

IL PROBLEMA RISCONTRATO Spesso i nostri associati ci segnalano i loro disagi dovuti a parcheggiatori abusivi nelle aree di sosta di pertinenza di centri commerciali e supermercati destinate ai disabili. Tutti i patentati sanno che è il Codice della strada a regolare il diritto di agevolare questa categoria speciale di clienti. Tuttavia, date le violazioni abituali di molti incivili, significa …

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Progettazione partecipata per l’accessibilità, l’esempio di Castelfranco Veneto

Lo scorso giovedì 18 aprile, alle ore 18.00  presso la sala Consigliare del Municipio di Castelfranco Veneto, una pittoresca cittadina della Marca Trevigiana famosa per le sue mura di cinta trecentesche, si è tenuto un convegno per presentare il progetto “Città delle persone” per invitare i cittadini a partecipare attivamente alla stesura del PEBA, lo strumento urbanistico di monitoraggio e di …