Viaggiare è tanto più piacevole quanto più è confortevole. Spesso siamo costretti a fermarci per espletare esigenze fisiologiche ed ecco che ci si pone un problema: dove trovare il luogo adeguatamente sicuro, igienizzato e senza sentirci costretti a consumare in qualche bar di fortuna se non abbiamo l’esigenza e nè il tempo. Specialmente quando ci troviamo in una zona sconosciuta soddisfare rapidamente le nostre necessità impellenti può diventare un disagio insopportabile.

La soluzione ideale è riuscire a localizzare velocemete un bagno pubblico confortevole e soprattutto accessibile. L’argomento è tutt’altro che futile per chi ha esigenze speciali, come ad esempio le persone con disabilità. Potremmo addirittura utilizzare la presenza e la qualità della gestione del servizio igienico come parametri per misurare il grado di civiltà di un luogo, così come valutiamo l’accessibilità degli esercizi commerciali e di altri locali aperti al pubblico.

BREVE STORIA DEI BAGNI PUBBLICI

Bagni pubblici in epoca dell’impero romano, Pompei.

Sappiamo che in epoche antiche il concetto di servizio igienico ante litteram era conosciuto grazie ad evidenze archeologiche come, ad esempio, il ritrovamento di latrine e vespasiani nonchè di articolati sistemi fognari a loro supporto durante l’impero romano.
Invece, il concetto di bagno pubblico, come lo intendiamo oggi, nasce nell’Ottocento grazie alle politiche igienico-sanitarie, allo sviluppo dell’ingegneria sanitaria e delle commodity a supporto dell’igiene personale.

Vespasiani ottocenteschi, Francia

L’evento che ha lanciato la cultura del bagno pubblico “individuale”, concepito secondo l’idea di privacy moderna, fu l’Esposizione Universale di Londra del 1851. Per la prima volta nella storia venne installata la cosiddetta FLUSHING TOILET alla quale si accedeva pagando un penny.  Tuttavia, la diffusione capillare di queste strutture di servizio pubblico avviene in epoca molto più recente.

Correvano gli anni 80 del XX, quando Jean Claude Decaux introdusse un elemento rivoluzionario per l’ecosistema urbano di Parigi: la SANISETTE, un sanitario unisex, automatizzato, posizionato in luoghi ad alta frequentazione, regolarmente e minuziosamente igienizzato a disposizione dei cittadini.

L’EVOLUZIONE DELLA FUNZIONALITA’

All’interno dei primi bagni pubblici “tipo” si trovavano le istruzioni d’uso, scritte e sonore multilingua. Gli accessori d’arredamento miravano a soddisfare esigenze igieniche più che di accessibilità.

Oltre ad un WC, un piccolo lavabo e un corredo di carta igienica e sapone, vi erano installati un gancio appendiabiti e uno specchio. All’esterno erano applicate mappe della zona e dei trasporti pubblici circostanti ed era a disposizione un rubinetto con acqua potabile.

Recentemente si è posta maggior attenzione all’accessibilità delle strutture. I modelli di ultima generazione sono sempre più accessibili ai soggetti con sedia a rotelle e le istruzioni d’utilizzo esterne sono scritte anche in BRAILLE per utenti ciechi od ipovedenti. Inoltre, in alcuni luoghi le informazioni relative allo stato degli impianti sono pubblicamente accessibili tramite OPEN DATA.

A Parigi dal 1981 in poi sono state installate diverse centinaia di box prefabbricati, in diverse varianti, arrivando a coprire tutto il mondo civilizzato. In Italia ne sono stati forniti oltre un centinaio in tre varianti. L’artista norvegese LARS Ø RAMBERG con creatività ha elevato questo “arredo urbano” ad opera d’arte in diverse occasioni tra le quali ricordiamo le due più emblematiche.

Alla Biennale di Venezia del 2007 installò tre esemplari originali di Sanisiettes Decaux del 1981 appena fuori il padiglione dei Paesi Nordici ai Giardini dell’Arsenale. Per l’opera “LIBERTÈ” le ha ridipinte con i colori della propria bandiera (anche non a caso di quella francese) ognuna sormontata dal claim democratico più conosciuto al mondo “Libertè, Egalitè, Fraternitè” e collegata ad un emittente radio che trasmetteva discorsi storici del Generale Charles De Gaulle, Re Haakon VII di Norvegia e Franklin D. Roosevelt. L’opera ha riscosso un’attenzione tale da essere stata installata permanentemente ad Oslo dinnanzi al Museo Nazionale.

COME GEOLOCALIZZARE IL WC

Con lo sviluppo delle tecnologie digitali molti nerd si sono cimentati nella realizzazione di applicazioni per smartphone e di altri dispositivi mobili. In internet vi è l’imbarazzo della scelta. La nostra associazione ha iniziato a testare TripToilet.

L’applicazione nasce con l’encomiabile intento di facilitare il turista nella ricerca di un servizio igienico con determinati standard; come ad esempio un elevato livello di pulizia, per prevenire i rischi biologici di contaminazione batterica e la tutela dalla trasmissione del Coronavirus.

La nostra associazione ha in programma di testare le varie applicazioni disponibili a cominciare dalla più diffusa. Infine, consigliamo ai prori lettori di scaricare nel proprio dispositivo mobile un’applicazione simile per aiutarci a valutarne la qualità dei dati inseriti. Saremo lieti di condividere gli esempi virtuosi.

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